di Pablo Solón
Traduzione di Antonio Lopez y Royo
Il Movimento al socialismo (MAS in spagnolo) ha vinto le elezioni boliviane al primo turno, durante il mese di ottobre 2020. Due exit poll (di Ciesmori e Tu Voto Cuenta) basati su diversi campioni, hanno concluso che Luis (“Lucho”) Arce e David Choquehuanca hanno ottenuto più del 50% dei voti, con un vantaggio di oltre il 20% sul candidato al secondo posto, Carlos Mesa di “Comunidad Ciudadana” (CC). Attendiamo i risultati del conteggio ufficiale che sarà disponibile mercoledì o giovedì, ma non ci aspettiamo un cambiamento sostanziale nell’andamento dei risultati di questi due exit poll.
Perché Lucho e David hanno vinto?
1) Il disastroso governo di breve durata di Jeanine Añez. In meno di un anno il governo di Añez è stato coinvolto in diversi casi di corruzione e nepotismo nel mezzo di una pandemia. La gestione della crisi sanitaria e dell’economia è stata disastrosa. In mezzo alle sofferenze del popolo, i politici della vecchia scuola, recentemente tornati al potere, non hanno sprecato tempo per arricchirsi illecitamente. Nello stile del precedente governo del MAS, chiunque avesse avviato indagini contro il ministro Murillo o l’entourage di Añez è stato licenziato e perseguitato. In 10 mesi ci sono stati innumerevoli cambiamenti di ministri e di altre autorità pubbliche. Il governo di Añez ha fornito prove lampanti che un governo di opposizione potrebbe essere anche peggio del MAS, la cui credibilità era già a pezzi (ai suoi minimi storici) a causa di altri casi di corruzione, che avevano intaccato il partito e il governo.
2) La pandemia ha aggravato la crisi economica già in atto. La stabilità monetaria è stata mantenuta, ma l’economia reale ha subito un duro colpo che si è abbattuto soprattutto sulle persone che vivono quotidianamente dell’economia informale. Esistevano fondati timori che la situazione economica peggiorasse, e parallelamente accrescevano le speranze che con un nuovo governo del MAS, guidato dal suo ex ministro delle finanze, potessero ritornare la bonanza economica e la circolazione di denaro degli anni passati
3) Le elezioni del 2020 non sono state una scelta tra programmi politici, ma tra paure e processi di identificazione socio-culturale. I programmi del MAS e CC hanno più punti in comune che differenze e, in generale, sono sconosciuti agli elettori. I forti attacchi di destra del governo di Añez, del ministro Murillo e del candidato di destra Camacho hanno permesso al MAS di dipingere se stesso come una vittima, e hanno suscitato profonde paure tra ampi settori della popolazione con radici indigene che la discriminazione nei loro confronti sarebbe cresciuta. Gli elettori di destra hanno paura del ritorno di Evo Morales. D’altra parte, la campagna del MAS ha alimentato la paura del ritorno della destra razzista neoliberista e dell’instabilità economica. In questo contesto, Mesa e il CC non hanno compreso né si sono rivolti ai settori popolari e indigeni.
4) Il governo di Añez, lungi dal ripristinare lo stato di diritto o dal chiarire eventi gravi, come gli scontri violenti e le morti a Senkata e Sacaba, ha utilizzato il sistema giudiziario per mettere in atto una vendetta. Lontana dal promuovere un processo di riconciliazione o un accordo minimo tra tutte le forze politiche per affrontare la pandemia, il suo governo – come il suo predecessore – ha lavorato per perpetuare se stesso al potere utilizzando risorse pubbliche per sostenere una corsa fallimentare alla presidenza.
5) L’ecocidio del 2019 si è ripetuto nel 2020 con l’incendio di milioni di ettari di foreste. Lungi dall’abrogare i decreti esecutivi del MAS che hanno favorito gli incendi, il governo di Añez ha gettato più benzina sul fuoco dando benefici ancora maggiori al settore agroalimentare, comprese procedure accelerate per l’approvazione degli OGM, esportazione illimitata di prodotti agricoli che causano la deforestazione e incentivi per espandere le piantagioni commerciali di eucalipto e altre monocolture. Il governo del MAS di Morales era infatti alleato del settore agroalimentare, a cui aveva elargito ampie concessioni per anni prima del cambio di governo. Il governo di Añez non era solo alleato dell’agrobusiness, ma era profondamente radicato negli stessi affari e rappresentava direttamente gli interessi dell’agrobusiness nel perseguire nuove politiche ancora più espansive.
6) Carlos Mesa e il partito CC hanno scommesso sull’inerzia. Mesa e il suo partito ritenevano che le condizioni che contestualizzavano le elezioni del 2019 fossero rimaste in gran parte intatte: la polarizzazione intorno alla possibile rielezione di Evo Morales avrebbe continuato a spingere gli elettori verso il CC, più con un voto di opposizione al MAS che per una identificazione nel programma del partito. La pandemia, insieme alla crisi economica, sociale e ambientale non hanno portato il CC a ripensare la propria strategia, né a coinvolgere le organizzazioni popolari. Come nel 2019, il CC si aspettava che all’ultimo minuto le persone avrebbero votato di nuovo per loro. Ciò non è avvenuto, il contesto e gli attori sono cambiati.
7) Il MAS non ha vinto per Evo, ma nonostante Evo. Evo ha cercato in principio di emarginare David Choquehuanca, il suo ex ministro degli Esteri che però era il candidato sostenuto e promosso dalle organizzazioni sociali indigene degli altipiani e delle valli andine. Il trionfo travolgente del MAS nelle aree rurali di queste regioni è stato in gran parte dovuto alla candidatura di David. I risultati sarebbero stati ben diversi se il MAS fosse andato con la formula Lucho Arce-Diego Pari, che Evo Morales aveva cercato di imporre dall’esilio in Argentina. Dopo quasi un decennio, le organizzazioni sociali indigene degli altipiani e delle valli hanno preso una decisione democratica dal basso nella scelta dei loro candidati, che hanno vinto solo a metà. Inizialmente hanno spinto per David come loro candidato alla presidenza, contro Evo ei suoi alleati che spingevano dall’alto per escludere David. Lo scontro ha costretto a un compromesso con Evo e i suoi alleati, che ha portato alla formula Lucho Arce come presidente e David Choquehuanca come vice presidente. Il risultato delle elezioni del 2020 mostra che se il MAS non avesse insistito sulla rielezione incostituzionale di Evo Morales nel 2019, avrebbe potuto facilmente vincere le elezioni, ovviando alla necessità di palesi frodi elettorali.
8) La vittoria del MAS alle elezioni del 2020 non è un assegno in bianco. Come lo stesso Luis Arce ha riconosciuto dopo l’annuncio dei risultati degli exit poll, il precedente governo del MAS ha commesso molti errori che devono essere corretti. Eppure sono rimaste ancora molte domande: a quali errori si riferisce? E il suo governo sarà in grado di correggerli e avviare una seconda fase rinnovata nel processo di cambiamento? Inoltre, i risultati elettorali non dimostrano che quanto accaduto nel 2019 sia stata semplicemente una cospirazione organizzata dalla destra, né rappresentano una pura e semplice vittoria del “progressismo internazionale”. Diversi leader di organizzazioni sociali indigene contadine hanno espresso profonde critiche al comportamento tradizionale della sinistra e alle loro strategie di presa e attaccamento al potere. Inoltre, il modus operandi dei presunti leader della sinistra progressista, che fanno di tutto per aggrapparsi al potere, invece di formare e portare avanti le nuove generazioni del movimento, deve portare a un profondo esame e riflessione basato sulle posizioni di queste organizzazioni. Ancora una volta, queste elezioni dimostrano che il MAS gode di maggiore appoggio quando sostiene candidati scelti dalla base.
Cosa potrebbe accadere con il governo di Lucho e David?
9) La chiave per rilanciare il processo di cambiamento in Bolivia si basa non tanto sul futuro governo ma sulla capacità di autodeterminazione e autonomia delle organizzazioni sociali, e sulla ricostruzione della loro capacità di generare e spingere proposte alternative a tutti i livelli. Ciò significa avere la capacità di vedere oltre le richieste immediate, proporre una strategia per la Bolivia che superi la ormai sorpassata Agenda dell’ottobre 2003 e riorganizzare le alleanze con i settori sociali urbani.
10) Il governo di Lucho e David non sarà una semplice ripetizione del governo di Evo Morales poiché le condizioni e le relazioni di potere all’interno del MAS sono cambiate dalla partenza dell’ex presidente. Oggi, il futuro governo del MAS, è già un argomento di contese e controversie. Evo Morales e quanti lo circondano faranno ogni sforzo per controllare il governo, il che richiederà l’emarginazione o la ri-cooptazione delle organizzazioni sociali che supportano David Choquehuanca. Per ora l’inclinazione della bilancia dipende da Lucho Arce che non vuole essere il burattino di Evo, ma non ha neanche una traiettoria autonoma rispetto all’ex presidente. La distribuzione delle cariche e delle quote di potere per i leader delle organizzazioni sociali, normalizzata durante l’ultimo decennio di politica clientelare di Evo Morales, sarà molto difficile da superare per il nuovo governo. I prossimi mesi saranno decisivi per vedere come si riallineeranno le forze all’interno del nuovo governo del MAS e delle organizzazioni sociali.
11) La legittimità del futuro governo sarà rapidamente erosa dalla gravità della crisi economica. La diminuzione delle riserve internazionali, la pressione delle svalutazioni delle valute dei paesi vicini e il generale declino dell’economia renderanno quasi impossibile per il governo MAS mantenere le sue promesse di stabilità e crescita economica rispondendo alle innumerevoli richieste della popolazione. La ricetta applicata dal 2015, di iniettare denaro nell’economia attraverso investimenti pubblici con risorse provenienti da prestiti esteri e prelevare riserve internazionali, non è sostenibile nel breve termine. Questo è il momento per ripensare e discutere apertamente la via da seguire per superare l’economia estrattivista incoraggiata dal governo di Evo Morales.
12) Il nuovo governo del MAS deve promuovere un processo di riconciliazione e unità tra tutti i boliviani. Ciò non è possibile senza il dialogo e i processi di concertazione. Il processo di costruzione del consenso potrebbe essere perseguito – come ha fatto in passato il MAS – facendo concessioni all’agrobusiness, alle banche, all’estrazione mineraria e ad altri settori del potere d’élite. In alternativa, potrebbe essere realizzato attraverso un processo di convergenza basato sulla Costituzione del 2009. Il nuovo governo si trova di fronte a una scelta: può finire per sostenere ancora di più il precedente percorso a favore degli OGM, dei biocarburanti e dell’esportazione di carne ad ogni costo, oppure può intraprendere un nuovo percorso basato sulla Funzione Economica Sociale della proprietà, rispettano i diritti della Madre Terra e perseguire un’efficace promozione dell’agroecologia in Bolivia. Le indicazioni sono equivoche: attualmente, mentre Lucho promuove la massiccia produzione di biocarburanti come pilastro strategico, David mette in dubbio l’espansione degli OGM.
13) L’indipendenza e la separazione dei poteri dello Stato è un’altra questione cruciale. L’orientamento di Evo Morales e di coloro che lo circondano è quello di monopolizzare tutti i poteri dello Stato per proteggersi da procedimenti giudiziari e amministrativi e di usarli contro i loro avversari. Il controllo e la sottomissione della magistratura, del parlamento, della corte elettorale, della “corte dei conti”, dell’ufficio del difensore civico e dei media sono stati caratteristici del governo di Evo Morales. Se Lucho e David mantengono questa traiettoria, vedranno presto l’emergere di una grande resistenza da parte dei movimenti cittadini.
14) Evitare casi di corruzione e allo stesso tempo perseguire casi di corruzione da parte del governo di Evo Morales è una questione critica per la legittimità del nuovo governo. Per quanto riguarda la corruzione, la popolazione avrà meno pazienza con il governo di Lucho e David che con Evo. Una cosa è la percezione della corruzione in tempi di prosperità, un’altra è in tempi di crisi acuta.
15) Durante i passati governi del MAS, è emersa una nuova borghesia associata alla burocrazia statale, agli appalti pubblici e ai contratti di lavoro, al commercio, al contrabbando, alle cooperative minerarie e alla produzione di foglie di coca legate al traffico di droga. Questi nuovi settori di potere politico-economico finirono per influenzare molte delle principali direzioni politiche del governo di Evo Morales. Per controbilanciare il potere di queste nuove élite, è fondamentale rafforzare la capacità dei movimenti sociali esistenti ed emergenti di deliberazione e azione autonome, generazione di proposte politiche e autodeterminazione.
Una questione fondamentale è se l’intera società boliviana sarà in grado di far prevalere l’etica e un reale processo di cambiamento sul pragmatismo politico. Senza questo, non c’è futuro. Le decisioni che il futuro governo dovrà prendere saranno molto difficili. Sarà possibile affrontare questa situazione solo se ci sarà una discussione ampia, sincera e trasparente all’interno delle organizzazioni sociali e della società nel suo insieme.
Note alla traduzione: per alcune frasi e concetti ho proposto una traduzione italiana che prende in considerazione in parte la versione in spagnolo e in parte quella in inglese per una maggiore aderenza al concetto scritto dall’autore.